Trovo un segno di grande civiltà il via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto legge che prevede di risarcire i detenuti costretti a vivere in uno spazio inferiore ai tre metri quadrati, al contrario di quanto è invece sancito dai principi dettati dalla Corte di Strasburgo, così si è espressa Marta Bonafoni (PL) in merito allapprovazione del Consiglio dei Ministri.
Anche se non esiste risarcimento sufficiente a chi è stato costretto a vivere in condizioni inumane. Conosco la realtà carceraria essendo stata in visita in alcuni istituti di pena della nostra Regione e ho trovato delle situazioni drammatiche, difficili anche solo da raccontare e che un Paese che possa dirsi democratico non può assolutamente approvare e consentire. Esseri umani stipati in celle strettissime che vivono in condizioni impensabili anche sotto il profilo sanitario. Intendo proseguire nei prossimi mesi il mio percorso negli Istituti penitenziari del Lazio per valutare attraverso i miei occhi come vivono i detenuti e gli operatori carcerari e portare la presenza delle istituzioni in questi luoghi di sofferenza. Sono assolutamente convinta però – ha concluso la Bonafoni – che si debba e possa fare di più: le carceri più che garantire che la pena tenda alla rieducazione del condannato, come prevede la nostra Costituzione, troppo spesso sono luoghi dove si alimenta la disperazione e il degrado e lemarginazione mentale e sociale del detenuto.